"La Fiab, ""Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta"" ha tenuto nello scorso mese di febbraio, in modalità streaming, la quarta edizione della consegna delle ""bandiere gialle"" che sono assegnate a quei comuni che possiedono piste ciclabili valutando quindi sia il numero che l’incidenza delle stesse rispetto al territorio. In questa occasione, come sempre dal momento della sua istituzione, la Fiab ha spronato le amministrazioni comunali di tutta Italia a promuovere un cambiamento che porta a dei miglioramenti nell’ambiente che ci circonda e nella qualità della vita. In totale le bandiere gialle in Italia sono 51 e si trovano in tutte le regioni, anche se la città di Torino rappresenta, insieme alla regione Marche, il top. La maggior parte delle bandiere gialle sono state assegnate a comuni del nord e del centro Italia, mentre sono più rare nelle regioni del sud e nelle isole maggiori.
Questo riconoscimento vuole premiare le amministrazioni comunali che puntano con grande forza sulla ciclabilità e su politiche bike friendly. L’iniziativa di Fiab, che fino a questo momento ha visto il coinvolgimento di oltre 140 comuni italiani, ha ottenuto a partire da questa edizione anche un patrocinio molto importante, quello di due ministeri, dell’Ambiente e dei Trasporti ed Infrastrutture. I comuni interessati a questo progetto hanno in totale quasi 9,5 milioni di abitanti e quindi rappresentano più del 15% dell’intera popolazione italiana. Per l’assegnazione del riconoscimento, la Fiab attribuisce alle varie località ed al territorio del comune un punteggio che va da 1 a 5 punti e che viene assegnato in base ad una serie di diversi parametri. Ogni punto viene rappresentato graficamente sulla bandiera gialla consegnata al comune con un ""bike-smile"". Le aree di valutazione sono quattro e per poter accedere al riconoscimento è necessario che il comune possieda almeno un requisito in tre di esse: una delle aree è la mobilità urbana, che comprende sia il numero delle ciclabili urbane che le infrastrutture che le completano e la moderazione della velocità e del traffico. Le altre sono l’area governance, che riguarda le politiche di mobilità urbana e dei servizi messe in atto da parte dell’amministrazione comunale, e l’area comunicazione & promozione. Per la valutazione d’accesso nella lista delle bandiere gialle non è invece tassativo il possesso di un requisito relativo all’area del cicloturismo.
In questa edizione della manifestazione, la quarta, nella rete ComuniCiclabili sono state ammesse 5 new entry. Si tratta di sono Ancona, che ha ottenuto 1bike-smile, Camisano Vicentino che ha visto sulla sua bandiera gialla 3 bike-smile, Civitanova Marche, con 2 bike-smile, Francavilla Fontana, località in provincia di Brindisi, con 1 bike-smile, e Sassoferrato, che appartiene alla provincia di Ancona, anch’esso con 1 bike-smile. A ulteriore dimostrazione della grande voglia degli italiani di avere a disposizione delle piste ciclabili, nella lista dei 46 comuni che sono stati confermati rispetto all’anno prevedente, si trovano 12 capoluoghi di provincia, Torino, Arezzo, Trento, Bolzano, Bergamo, Grosseto, Pisa, Verona, Parma, Ferrara, Piacenza e Pesaro. Una menzione particolare nel corso della cerimonia è stata riservata a tre "ComuniCiclabili" che nel corso del 2020 hanno incrementato il punteggio precedente, passando da 2 a 3 bike-smile.
Si tratta di Desio, in provincia di Milano, di Verona e di Torino. Proprio il capoluogo piemontese ha dimostrato di essere una città protagonista in modo assoluto della rivoluzione bici in atto in tutta Italia. Torino ha ampliato le zone 30, ed ha applicato in modo molto tempestivo le nuove norme che sono state emanate a livello nazionale per quanto riguarda le piste ciclabili ed introdotto dei nuovi modelli, tra i quali molto importanti sono i controviali, con limitazione della velocità massima di percorrenza a 20 km/h.
Durante la cerimonia di assegnazione delle bandiere gialle ha fatto sentire la sua voce anche il presidente della Fiab, Alessandro Turci, il quale ha dichiarato che una svolta importante è arrivata proprio dalla pandemia, che ha innescato la "Rivoluzione Bici" che in Italia continuava a farsi attendere a differenza di tanti paesi esteri. La pandemia ha fatto diventare la salute un valore primario e gli italiani hanno riscoperto che la bicicletta riesce a rendere salutare la vita quotidiana, oltre a consentire di mantenere il distanziamento, situazione indispensabile fino a quando durerà l’epidemia. Una attenzione inedita al tema della mobilità, ha continuato il Presidente Fiab, è stata riscontrata anche da parte delle istituzioni e questo è stato tradotto nell’iniziativa del bonus bici che ha ottenuto un immediato successo in larghissima parte della popolazione. Negli ultimi mesi sono state messe in atto anche delle variazioni delle norme presenti, come ad esempio l’introduzione delle piste ciclabili nel Codice della Strada, insieme alle strade ciclabili, alle strade scolastiche ed al doppio senso ciclabile. Modifiche che portano l’Italia più vicina alle norme che sono adottate in gran parte dei paesi dell’Unione Europea.
Una curiosità per quanto riguarda i "ComuniCiclabili" è rappresentata sicuramente da Maranello, in provincia di Modena, da tutti conosciuto per la fabbrica della Ferrari e quindi uno dei principali poli italiani dell’automobilismo. Ma l’amministrazione comunale di Maranello ha deciso di pedalare sempre di più verso il futuro, raggiungendo nello scorso anno un totale di 27 chilometri di piste ciclopedonali. Guardando alla statistica questo dato rappresenta uno dei più alti, rapportato al numero degli abitanti, della provincia di Modena ed anche dell’intera Emilia Romagna. Per arrivare al totale di 27 chilometri sono stati aperti 3 tratti che sono andati ad aggiungersi a quelli esistenti. Nei mesi precedenti inoltre erano stati conclusi i lavori relativi alle 2 velostazioni che sono state erette nelle vicinanze del terminal degli autobus e del Museo Ferrari.
Per quanto riguarda il futuro è stato adottato uno strumento come il Biciplan, per mezzo del quale nel giro dei prossimi 10 anni lo sviluppo della rete ciclabile dovrebbe essere raddoppiato e il comune essere inserito tra quelli che potranno usufruire di un contributo a carattere regionale, il "Bike to Work", da destinare ai cittadini per acquistare una bicicletta e utilizzarla per compiere il tragitto da casa al posto di lavoro. Un progetto che coinvolge anche le aziende.
Come detto in Italia si trovano molte vie ciclabili, ad iniziare da quella dell’Alpe Adria, che si trova in Friuli Venezia Giulia ed ha una lunghezza di circa 180 chilometri, partendo da Tarvisio ed arrivando fino a Grado, mettendo dunque in comunicazione il mare e la montagna. Una ciclabile tra natura, arte e cultura, adatta a tutti, senza particolari difficoltà altimetriche e che consente anche di vedere località molto interessanti come Gemona, Pontebba, Udine ed Aquileia. Un’altra ciclovia che unisce il lago al mare è quella che parte dal Garda ed arriva sino all’Adriatico, esattamente al delta del fiume Po, con una lunghezza totale di 262 chilometri e passaggio in tre regioni, iniziando dal Vento per proseguire poi in Lombardia ed Emilia Romagna. Nel suo sviluppo si incontra anche il fiume Mincio e due città dalla grande tradizione rinascimentale come Mantova e Ferrara, entrambe facenti parte della lista dei "Patrimoni Unesco".
Scendendo più a sud, in Toscana si trova un circuito di 205 chilometri di sviluppo chiamato L’Eroica, e che ha il vantaggio di poter essere iniziato in tutti i punti che tocca, Il suo territorio è principalmente quello della provincia di Siena e questo progetto è nato proprio per salvaguardare le strade "bianche" che si snodano tra la Val d’Orcia e le Crete Senesi, con il bellissimo panorama dei vigneti del Chianti e di quelli del Brunello. Spostandoci sull’Adriatico, in Abruzzo, si può godere della Bike to Coast, che si sviluppa da Martinsicuro, a nord della regione, fino a Vasto, a sud, per un totale di 131 chilometri toccando 19 comuni e con un percorso quasi completamente pianeggiante. Tornando al nord, in Alto Adige si trova la Brennero – Bolzano, della lunghezza di 100 chilometri e con pendenze massime che arrivano all1,3%, con delle indicazioni lungo il percorso che permettono di ammirare arte e monumenti che si trovano lungo la via. In Lombardia la ciclabile ""Vltellina in bici"", con una lunghezza totale di 115 chilometri permette di attraversare le provincie di Lecco, Como e Sondrio, ma l'ultima parte presenta delle salite abbastanza impegnative. Questa ciclabile è stata realizzata grazie agli sforzi comuni delle 4 comunità che costituiscono la Valtellina."