Criteri ambientali minimi in edilizia, aggiornate le Faq del Ministero dell’Ambiente

Aggiornate le Faq del Ministero dell’Ambiente su redazione dei progetti, selezione dei candidati, analisi dei prezzi e deroghe

9 novembre 2020

Nel corso del tempo l'edilizia ha conosciuto una serie di evoluzioni interessanti, tutte volte ad assicurare che ogni tipologia di progetto venga svolto con il massimo della trasparenza e in osservanza di determinati criteri prestabiliti.
A testimonianza di quella che si potrebbe definire una vera e propria effervescenza normativa, ci sono state una serie di regolamenti appositi redatti dal Ministero dell'Ambiente, che hanno avuto come scopo principale quello di valutare i rischi, gli oneri e le circostanze collaterali che orbitano intorno la proposta di un progetto.

Le normative, ultimamente, hanno messo nero su bianco i requisiti necessari affinché i processi costruttivi vengano posti in essere con tutti quelli che sono i crismi del caso, al fine di evitare problematiche di vario genere.

E' doveroso, dunque, sottolineare in maniera concreta in cosa effettivamente si sostanzino questi cambiamenti, e come questi abbiano influito sull'edilizia sia da un punto di vista generale che da un punto di vista più specifico e adeguatamente circoscritto.

I Criteri Ambientali Minimi in fatto di edilizia: cosa sono


Entrando nel merito della questione, è possibile affermare in maniera prioritaria che ogni qualvolta vi sia l'esigenza di dover procedere alla costruzione o alla ristrutturazione di un edificio pubblico, è imperativo specificare in un apposito bando di gara a chi vadano concessi i lavori, specificando inoltre tutte i requisiti essenziali.

Il Decreto Ministeriale del 2017, in fatto di edilizia, ha posto una definitiva demarcazione, stabilendo il modus operandi cui bisogna fare riferimento prima di iniziare i lavori, compresi quelli relativi alla manutenzione degli stabili in oggetto.

Il Codice degli Appalti si è posto quale perfetto mediatore tra le Pubbliche Amministrazioni interessate e i lavori edilizi da effettuare, specificando che ogni tipologia di clausola contrattuale deve essere adeguatamente inserita nel capitolato speciale d'appalto, al fine di stabilire a priori alcuni cirteri imprescindibili.
L'ente appaltante, inoltre, può inserire a sua discrezione tutta una serie di criteri premianti già redatti nel documento del CAM, lasciando comunque la possibilità di elaborare criteri nuovi o semplicemente più stringenti.

I requisiti per la selezione dei candidati e l'esecutività del progetto CAM


I requisiti cui soggiacciono tutti i soggetti interessati a partecipare ad un bando di gara pubblico, non devono godere di particolari requisiti; va da sé, però, che è in ogni caso consigliabile prediligere tutti quei soggetti che da un punto di vista ambientale e della gestione del personale siano più qualificati, così da non incorrere in circostanze negative che potrebbero risolversi in sanzioni amministrative.

Prima di dare il via al bando di gara per la selezione dei candidati, però, è assolutamente imprescindibile che l'ente interessato predisponga un apposito piano che monitori in via preliminare fattori fondamentali quali ad esempio l'erosione e la produzione dei sedimenti durante le attività di cantiere, la gestione dei rifiuti prodotti durante le attività edilizie, tutela del benessere pubblico andando ad arginare quanto più possibile le problematiche concernenti l'inquinamento acustico e dell'aria. Tutti questi elementi devono essere obbligatoriamente presenti nel progetto di gara ed eventuali rilievi peritali devono essere fatti prima di avviare la selezione. Qualora si dovesse registrare un'effettiva assenza di tutti questi fattori, che si ricorda essere imprescindibili, possono comunque essere integrati in un secondo momento, configurandosi quindi come una vera e propria variante del progetto.

Le terre di scavo, inoltre, meritano un'attenzione particolare: tali luoghi, infatti, devono essere adeguatamente segnalati per la gestione e la ricollocazione degli ambienti; qualora non dovessero esserci dei siti idonei, è premura della stazione appaltante giustificare tutte quei fattori che impediscono l'osservanza dei Criteri Ambientali Minimi stabili dal Ministero.

Analisi dei costi e bilancio delle risorse economiche: due realtà speculari


Quando si parla di analisi dei costi e bilancio delle risorse economiche, ci si riferisce a due declinazioni di uno stesso tema: prima di pubblicare il bando di gara volto a selezionare i candidati, infatti, deve essere redatta un'apposita indagine economica che ha come scopo principale quello di analizzare in maniera specifica tutte quelle che sono le singole spese derivanti dai lavori.

Ma cosa c'entra questo con il bilancio economico di una stazione appaltante? A dare una risposta concreta è la legge: affinché un ente pubblico (lo si prenda come esempio) non si imbarchi in una spesa più grande di quella che può affrontare, è assolutamente necessario che si valuti prima il costo dei lavori attraverso un apposito preventivo, e che si compari la cifra dedotta con quella nelle casse di bilancio. Nessun ente, infatti, può avviare dei lavori senza che sussistano le condizioni economiche per farlo, a patto che non accluda un adeguato piano di ammortamento (ossia entro quanto tempo restituisce la cifra necessaria per i lavori e in quali modalità) affinché l'amministrazione recuperi il denaro investito per le spese di edilizia.

Qualora tutto ciò non dovesse accadere, la stazione appaltante non può in alcun modo ribaltare gli oneri prestabiliti, né tantomeno può rivalersi in alcun modo sull'impresa; vale a dire che, qualora l'amministrazione non dovesse provvedere a redarre un'adeguata indagine in merito alle spese da affrontare e qualora queste dovessero essere superiori alle disponibilità, la stazione appaltante non può in nessun caso scaricare sugli offerenti tutti i costi non previsti dal progetto originale.

Poste in essere siffatte circostanze, va da sé affermare che prima di dare il via ai lavori tutto deve essere adeguatamente rendicontato e contabilizzato, così da venire a conoscenza in maniera preliminare delle spese da sostenere per i lavori di edilizia necessari, di qualunque natura essi siano.

Attraverso queste normative, quindi, si evitano inconvenienti di qualsiasi genere, che in casi gravi potrebbero portare anche ad una vera e propria mancanza di fondi da parte delle stazioni appaltanti.

Perché sono stati introdotti i Criteri Ambientali Minimi?


Negli anni l'edilizia ha conosciuto una serie di cambiamenti notevoli, che hanno fatto sì che si sentisse l'esigenza di mettere nero su bianco tutte le normative necessarie affinché ogni lavoro venga svolto nel massimo della trasparenza e della sicurezza.
I CAM sono stati introdotti per cercare di tutelare quanto più possibile l'ambiente, individuando quindi le criticità da monitorare e i fattori fondamentali affinché ogni lavoro venga svolto senza deturpare l'ambiente, cercando di conseguenza anche di arginare le problematiche legate all'inquinamento.

In questo modo è stato possibile cominciare a parlare, per la prima volta, di un'edilizia decisamente più ecosostenibile, andando a promuovere in questo modo una serie di modelli di produzione di costruzione meno invasivi e dannosi per la natura e per l'ambiente.
E' proprio in quest'ottica, quindi, che si viene a configurare da un lato la razionalizzazione dei costi per le Pubbliche Amministrazioni, e dall'altro lato il rispetto dei crismi concernenti l'ecosostenibilità.

I criteri premianti e la selezione dei candidati: cosa dice la normativa


Come accennato in precedenza, vi sono una serie di requisiti che le Pubbliche Amministrazioni valutano, al fine di porre in essere una decisione più mirata ed oculata.
I criteri premianti sono dei veri e propri bonus che vengono assegnati ai candidati in relazione ad una serie di fattori determinanti.
Una volta stabiliti i requisiti tecnici necessari per dare il via al bando di gara, gli interessati possono essere scelti anche grazie ad una serie di valori aggiunti che contribuiscono significativamente alla selezione dei candidati. Tutte quelle imprese che sono in possesso di requisiti concernenti le prestazioni ambientali superiori a quelli stabiliti dalle specifiche tecniche, possono godere di un punteggio maggiore che aiuterà le amministrazioni interessate a scegliere un candidato piuttosto che un altro.
Affinché, poi, la selezione avvenga con la giusta oculatezza e con una ponderatezza maggiore, vengono stabiliti a priori una serie di requisiti minimi necessari per partecipare al bando indetto: in questo modo, si pone in essere una scrematura fondamentale per fare in modo che al progetto si candidino solo le imprese in possesso di tali requisiti (o come detto anche superiori a quelli contemplati nelle specifiche tecniche).

Come ha inciso la normativa sulle imprese edilizie


Se da un lato questa particolare effervescenza giurisprudenziale ha fatto sì che venissero messi nero su bianco tutti i requisiti necessari per garantire una trasparenza dei lavori e un totale rispetto dell'ambiente, dall'altro lato c'è da dire che la normativa ha posto dei limiti essenziali alle imprese medio/basse.
La necessità di essere in possesso di requisiti specifici per partecipare al bando di gara, infatti, ha fatto sì che molte aziende venissero automaticamente escluse dal mercato per l'assenza di queste particolari caratteristiche.
La normativa, quindi, ha posto in essere delle pesanti limitazioni, che però sono risultate di fondamentale importanza per garantire il rispetto dell'ambiente e la tutela della salute e della sicurezza pubblica.

Cosa prevedono i CAM


I Criteri Ambientali Minimi devono tenere conto, oltre al rispetto della natura e dell'ambiente, anche di determinati fattori inerenti la salvaguardia delle pubbliche vie, del suolo e delle reti idriche.
All'interno della normativa ministeriale, infatti, è previsto che le Pubbliche Amministrazioni, all'atto della redazione di un progetto edilizio, provvedano alla sistemazione delle aree verdi, al mantenimento della permeabilità dei suoli e al corretto inserimento paesaggistico e naturalistico. Fattori praticamente fondamentali grazie ai quali si salvaguardano in ogni caso eventuali bellezze naturali, evitando in questo modo di deturpare l'ambiente con costruzioni non in linea con il resto del paesaggio.
La valutazione non deve limitarsi solo alla costruzione, manutenzione o ristrutturazione della struttura in oggetto, ma deve in qualche misura prevedere anche i danni che potrebbero essere causati a lungo termine.
E' importante, infatti, che la struttura che si intende costruire rispetti nel tempo tutti quelli che sono i crismi concernenti il risparmio idrico ed energetico, prediligendo laddove possibile l'approviggionamento energetico prodotte da fonti naturali, o sfruttare la luce naturale.
Un edificio che richiede un basso costo di costruzione, infatti, non è da definirsi ecosostenibile se per il suo funzionamento sono necessarie tonnellate d'acqua o ingenti quantità di energia elettrica; attraverso un'apposita valutazione, quindi, le Pubbliche Amministrazioni si impegno affinché la struttura costruita non vada a ledere il bilancio a lungo termine.
Predisporre una costruzione affinché riesca a ricavare l'energia elettrica direttamente dal sole, dunque, si configura come uno degli obiettivi principali che le amministrazioni si pongono, così da limitare ulteriormente i danni nel tempo.

In definitiva, quindi, è possibile affermare che il Ministero dell'Ambiente abbia finalmente chiarito tutti quelli che erano i punti oscuri della normativa edilizia, dando così la possibilità di comprendere pienamente quali siano i requisiti necessari per avviare un progetto e indire un relativo bando di gara. Sebbene i requisiti prefissati dal Ministero possano restringere di molto la cerchia dei partecipanti al bando di gara, è anche vero che in questo modo si evita che il territorio venga deturpato ulteriormente, mettendo così al centro di ogni cosa la salvaguardia dell'ambiente.  Le imprese edili, di conseguenza, possono cercare di adattarsi quanto più possibile al cambiamento, istruendo il personale ad un approccio edilizio più green e meno invasivo, potendo in questo modo partecipare ai bandi di gara indetti dalle Pubbliche Amministrazioni.  I Criteri Ambientali Minimi, dunque, si configurano praticamente come imprescindibili: questi, uniti ad un'attenta valutazione posta in essere dagli enti interessati, contribuiscono in maniera definitiva a delineare un quadro chiaro cui tutte le imprese edilizie possono fare riferimento, così da modulare il proprio lavoro in base a questi. Osservare poche e semplici regole, quindi, è la chiave necessaria per conciliare tutti quelli che sono i crismi di utile e dilettevole.